di Carlo Cornaglia
L’Europa infame tolse il crocifisso / dalle aule scolastiche statali.
Per tutti i farisei s’aprì un abisso: / dover pregare nelle Cattedrali.
In questi spaventevoli frangenti / fecero a gara i bacchetton nostrani
a suon d’ imprecazioni e di tormenti: / “Senza radici non andrem lontani!”
NO, al crocefisso nella scuola pubblica,
SI, all’emblema della Repubblica
NO, al crocefisso nella scuola pubblica,
SI, all’emblema della Repubblica.
Un modesto consiglio sia permesso / per superare il tragico sconforto
e giungere ad onesto compromesso / senza levare Gesù Cristo morto.
Si metta il crocifisso volto al muro: chi non ci crede si consolerà,
e per il clericale falso e puro / lo scenario immutato resterà.
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Così Gesù non vede i farisei / che lo vogliono appeso nelle scuole,
dalle materne fino agli atenei / ma poi non fanno quello che lui vuole.
Né può vedere che chi giammai l’ha offeso / quei testardi laicisti mezzi matti
che lo voglion soltanto in chiesa appeso, contano proprio come quattro gatti.
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