E qui comincia la semplice canzone / ai centocinquant’anni dedicata
dell’Italia, la povera nazione / che dall’Unto del Signor fu governata
C’è chi sogna l’amor d’una figliola / chi all’enalotto un premio milionario
Sogna l’autore per ogni parola / il suo significato originario:
democrazia, regime, dittatura, / prescritto, assolto, corruzion, condono,
duce, premier, informazion, censura / voglian ancora dire quel che sono.
Che si trovi una scala di valori / senza troppi dubbi e confusioni
sia la musica meglio dei clamori / la ragione sopra le passioni,
meno pallone e più cultura / più prevosti e meno cardinali,
più spazi aperti e meno mura, / più uomini e meno caporali.
Siano più donne e meno letterine / più scuola, più ricerca e meno banche,
più pannelli solari e meno mine /più cervelli più cuor, meno palanche.
Sian più libri e meno cellulari / più attenzione all’ambiente e meno al Pil,
più legge, meno lodi e meno bari / meno forme e più fascino sottil.
Un lombardo al posto d’un padano / men’ampolle e più bicchieri,
più Roma e meno Vaticano / più cavalli e meno cavalieri.
Un lombardo al posto d’un padano / men’ampolle e più bicchieri,
più Roma e meno Vaticano / più cavalli e meno cavalieri.
– Carlo Cornaglia
D – Gm – C#dim – D – Bm – Em – C#dim – D
G – A – F+G – A
(D+Gm – C#dim+D – Bm+Em – A+A7)
[CTK-Rhy 027->t=076 – Vox 12+13]