di Bruno Abietti
Io che ho sognato / forte per mestiere,
dal tempo ch’ero ancora in culla,
confesso che / ci sono delle sere
in cui vorrei / disperdermi nel nulla
e dire basta / a tutte le utopie,
al progettare / mondi ed universi,
al vergar / ballate e poesie
fatte di nebbia / e di stentati versi…
/ Guardo la pioggia / cadere sopra il mare,
/ velando tutto ciò che m’ha illuso,
e ciò che resta / è solo il rinunciare:
/ acqua nell’acqua e il Cerchio è chiuso.
Io che sono stato / Icaro e ho volato
sino a bruciar / le ali nel gran Fuoco,
non sono pentito se ho sbagliato,
affrontando / la Vita come un gioco,
io che sono stato / Spartaco, il ribelle,
capace anche d’essere felice,
io che conservo / ancora sulla pelle
qualche vecchia e dolente cicatrice…
/ Guardo la pioggia / cadere sopra il mare
da un cielo grigio come il piombo fuso,
lieto non ci sia / più d’aspettare:
/ acqua nell’acqua e il Cerchio è chiuso.
/ Guardo la pioggia / cadere sopra il mare
da un cielo grigio come il piombo fuso,
lieto non ci sia / più d’aspettare:
/ acqua nell’acqua e il Cerchio è chiuso.
Vox = 25+28