Miracolo a Torino

Pare che per la Sindone a Torino / abbia ottenuto Silvio, a mezzo Alfano,
un lodo, questa volta papalino, / che dall’inferno lo terrà lontano.
Una prece alla Sindone varrà / l’indulgenza plenaria anche futura
per i peccati che commetterà / fin alla dipartita addirittura.

Un miracolo a Torino, un miracolo.
Un miracolo a Torino, un miracolo.

Fornicazion, lussuria, corruzione, / ira, superbia, empietà, cinismo,
menzogne in quantità, circonvenzione / e riduzion dei gonzi allo schiavismo
sono e saran per sempre perdonati / a Silvio che nel duomo di Torino,
senza gorilla e senza porporati, / si è prostrato davanti al Sacro Lino.

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E’ giunto Benedetto poco dopo / per chiedere alla Sindone il perdono
con una bolla che si è fatta all’uopo: / “Gesù, sono pentito e chiedo il dono
d’aver l’assoluzion dai miei peccati: / sui pedofili preti l’omertà,
i deboli negletti, i soldi amati, / l’ipocrisia, l’amor per quello là…”

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Nel duomo si fa santa l’atmosfera /fra canti, preci e musiche di Bach
e il Papa per dar forza alla preghiera / all’Icona si prostra…Un patatrac!
Non il volto del Cristo fatto uomo, / gli appare sull’antico e Sacro Lino
ma il viso del Berlusca dopo il duomo / lanciato da Tartaglia, il birichino .

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–                                                                                             Carlo Cornaglia