Bruno

 

Autobiografia:
“Guerriero con cetra, poeta con spada, giullare triste, Bardo di strada”.

Bruno Abietti nasce a Torino nell’immediato dopoguerra, epoca nella quale non si buttava via nulla… e questa è stata la sua fortuna.

Riesce ad invecchiare senza crescere, né di statura, né nell’approccio alla vita e, nel frattempo, decide che dovrà cambiare il mondo. Visto che non gli riesce sceglie, almeno, di conoscerlo… e si mette a viaggiare.

Trasferisce le sue esperienze su alcuni libri che parlano dell’Oriente, delle sue arti e filosofie e, infine, su uno che sintetizza quanto ha tentato di apprendere ed applicare nello strambo mestiere che ha deciso di fare: traghettare chi si trova in situazioni di disagio su una riva un po’ meno scomoda.

Lui la presenta così: “Un tempo volevo cambiare la foresta. Oggi mi occupo dei singoli alberi…ma l’obiettivo è lo stesso”.

Il sangue celtico che gli scorre nelle vene lo spinge, di tanto in tanto, a comportarsi come un Bardo Errante e scrive ballate destinate a restare nel cassetto con i suoi scritti più narrativi.

L’incontro con la religione Pastafariana gli offre nuovi spunti, ma la sua conoscenza della musica è pari a quella di una vongola stonata e solo dopo l’incontro con chi ha competenze nel campo i suoi versi inizieranno a mutarsi in canzoni.