Questa sezione reinterpreta in chiave musicale i sonetti di Eraldo pubblicati nel suo libro satirico “Rivelazione” lungo il filo conduttore della “religione dell’amore“.
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Dove passa il confine tra critica e beffa?
Non sono forse ironia e sberleffo due tra le migliori armi della critica?
Possibile che la caricatura o la parodia si possano oggi usare per scienziati o per politici, ma ne debba essere esonerato qualsiasi Dio con i suoi “servi”?
E se qualcuno esprime dubbi o sarcasmi, per ciò stesso è un bestemmiatore?
E se pure lo fosse?
In una società libera persino la blasfemia può avere una funzione euristica: individuare i punti deboli di questa o quella impostazione religiosa e manifestare persino con l’insulto l’insofferenza di chi cerca di ragionare o di agire fuori dalla gabbia dei conformismi.
(Giulio Giorello: “senza Dio”. pag. 41 – Ed Longanesi)